• Pubblicato il: 20 Giugno 2025
  • Argomento: Automotive
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Perché l’auto elettrica conviene: tempi di ricarica e costi

Perché l’auto elettrica conviene: tempi di ricarica e costi

L’interesse per le auto elettriche sta crescendo rapidamente nel mercato automobilistico, Italia compresa.

Questa transizione è favorita dalla semplicità e dall’efficienza di questi veicoli, dal comfort di guida elevato e da costi di manutenzione generalmente inferiori rispetto alle auto tradizionali. I progressi tecnologici hanno inoltre ridotto sensibilmente i tempi di ricarica, mentre il costo dell’energia si conferma, nella maggior parte dei casi, più conveniente rispetto ai combustibili fossili.

Le auto elettriche offrono anche un impatto ambientale contenuto, grazie all’assenza di emissioni dirette, contribuendo così al miglioramento della qualità dell’aria urbana.

A questi vantaggi si aggiungono agevolazioni specifiche in molte città italiane, come l’accesso gratuito alle zone ZTL, l’esenzione dal pagamento del bollo e tariffe ridotte per il parcheggio.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutti questi aspetti, aiutandovi a capire in quali casi e perché l’auto elettrica rappresenta una scelta conveniente.

Le batterie delle auto elettriche: tipologie, capacità e autonomia

La batteria è il componente fondamentale di un veicolo elettrico, in quanto incide direttamente su prestazioni, autonomia, durata operativa e costo complessivo. Per comprendere appieno il ruolo della batteria è utile analizzarne tre aspetti fondamentali:

  1. Tipologia: la tecnologia agli ioni di litio è la più diffusa, grazie all’elevata densità energetica, alla buona efficienza e alla lunga durata. Tra le principali chimiche impiegate, invece, troviamo le NMC (Nichel-Manganese-Cobalto), caratterizzate da un’alta densità energetica, e le LFP (Litio-Ferro-Fosfato), preferite per la maggiore stabilità termica e il costo inferiore.
  2. Capacità e peso: la capacità della batteria, espressa in kilowattora (kWh), indica la quantità di energia immagazzinabile e influisce direttamente sull’autonomia del veicolo. Le city car montano batterie da circa 20-40 kWh, mentre i modelli di fascia alta superano i 100 kWh. Tuttavia, una maggiore capacità comporta un peso maggiore: ad esempio, un pacco da 40 kWh può pesare circa 300 kg, mentre uno da 100 kWh supera i 600 kg.
  3. Autonomia e consumo: il consumo energetico di un’auto elettrica si misura in kWh ogni 100 km. I valori medi variano da 12-15 kWh/100 km per le compatte, fino a oltre 25 kWh/100 km per SUV e vetture di lusso. Ad esempio, un’auto con una batteria da 60 kWh e un consumo medio di 20 kWh/100 km può percorrere circa 300 km con una ricarica completa. Come per i veicoli con motore termico, il consumo effettivo varia in base a diversi fattori, tra cui peso, aerodinamica, stile di guida e condizioni ambientali.

Questo sviluppo tecnologico si inserisce in un contesto più ampio di innovazioni nel settore automotive, tra cui le tecnologie di auto a guida autonoma e i sistemi avanzati di assistenza alla guida, che stanno ridefinendo il futuro della mobilità con soluzioni di sicurezza e automazione sempre più sofisticate.

Ciclo di vita e durata delle batterie per i veicoli elettrici

La durata della batteria è una delle principali considerazioni per chi valuta l’acquisto di un veicolo elettrico. In media, le batterie agli ioni di litio utilizzate nell’automotive sono progettate per durare 8–10 anni e sono spesso in grado di coprire l’intero ciclo di vita del veicolo, pari a circa 180.000 – 200.000 km o 15 anni. Sebbene la capacità tenda a diminuire progressivamente nel tempo, la maggior parte delle batterie mantiene livelli di efficienza soddisfacenti anche dopo diversi anni di utilizzo.

La longevità effettiva di una batteria dipende da molteplici fattori, tra cui:

  • l’età del pacco batteria;
  • il numero di cicli di ricarica completi effettuati;
  • la temperatura ambientale durante l’utilizzo e la ricarica;
  • le abitudini di guida e di ricarica.

La degradazione della batteria è un processo naturale e inevitabile, misurato attraverso il parametro “State of Health” (SOH), espresso in percentuale. Questo valore rappresenta la capacità residua della batteria rispetto a quella iniziale. In media, il tasso di degradazione annuo si aggira intorno all’1,8%, ma l’andamento non è perfettamente lineare: di solito, infatti, nei primi 30.000 km, la perdita di capacità è più marcata, con un calo del SOH fino al 95% circa. Successivamente, la curva di degradazione tende a stabilizzarsi, con una riduzione più graduale nel tempo.

Una batteria viene generalmente considerata a fine vita per uso automobilistico quando la sua capacità scende al di sotto del 75% rispetto al valore originario. Tuttavia, anche in questa fase conserva ancora una quantità significativa di energia e può quindi essere impiegata per usi secondari.

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La ricarica: tipologie, tempi e tecnologie disponibili

La ricarica dei veicoli elettrici si differenzia per modalità, velocità e tecnologia impiegata, adattandosi a diverse esigenze di utilizzo e contesti. È importante sapere che le batterie immagazzinano energia in corrente continua (DC).

Quando la ricarica avviene in corrente alternata (AC), un componente interno all’auto chiamato caricabatterie di bordo (On-Board Charger) converte l’energia da AC a DC con un’efficienza di circa il 90%, comportando una leggera perdita energetica. Al contrario, la ricarica in DC fornisce energia direttamente alla batteria, bypassando il caricabatterie di bordo e riducendo quindi i tempi di ricarica.

Le modalità di ricarica si classificano principalmente in tre livelli, in base alla potenza erogata e alla velocità:

  • Ricarica AC domestica di base
    È la modalità più semplice e lenta, effettuata tramite una comune presa elettrica domestica con potenza intorno a 1 kW. Per una batteria da 60 kWh, con un consumo medio di 20 kWh/100 km (autonomia di circa 300 km), una ricarica completa richiede circa 60 ore, con un incremento di autonomia di circa 5 km per ogni ora di ricarica.
  • Ricarica AC domestica potenziata e pubblica
    Questa modalità sfrutta stazioni dedicate, come wallbox domestici o colonnine pubbliche, con potenze tra 3 kW e 22 kW. Nell’esempio della batteria da 60 kWh, una ricarica completa con una potenza di 20 kW si effettua in circa 3 ore, con un guadagno di circa 100 km di autonomia ogni ora.
  • Ricarica rapida in corrente continua (DC)
    È la modalità più veloce attualmente disponibile, con potenze da 20 kW fino a oltre 350 kW, ideale per ricariche rapide durante i viaggi. Per una batteria da 60 kWh, la ricarica può durare tra 15 e 20 minuti. Tuttavia, la velocità rallenta dopo aver raggiunto l’80% della capacità per preservare la salute della batteria. Non tutti i veicoli elettrici, però, supportano la ricarica rapida DC e, anche quando lo fanno, possono avere una potenza di ricarica massima limitata.

La ricarica domestica, sia di base sia con wallbox, offre il vantaggio della comodità: si può caricare il veicolo durante la notte o nei periodi di inutilizzo, sfruttando tariffe energetiche generalmente più economiche rispetto alle colonnine pubbliche. Le stazioni pubbliche, invece, garantiscono tempi di ricarica più brevi: le colonnine AC sono diffuse nei centri urbani, mentre quelle rapide DC si trovano soprattutto presso centri commerciali e stazioni di servizio. Tuttavia, la ricarica pubblica, in particolare quella rapida DC, comporta costi più elevati rispetto a quella domestica.

Questi sviluppi nelle infrastrutture di ricarica sono parte integrante della trasformazione verso una mobilità sostenibile e un sistema di trasporti più efficiente e innovativo, come approfondito nell’analisi sulle strategie per la mobilità sostenibile e il futuro dei trasporti.

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Quanto costa ricaricare l’auto elettrica​? Confronto con i motori termici

Come abbiamo già visto, il costo di ricarica di un’auto elettrica varia in base alla modalità scelta e alla tariffa energetica applicata. Per effettuare un confronto chiaro con i veicoli a motore termico, prendiamo come riferimento un’auto elettrica con batteria da 60 kWh e un consumo medio di 20 kWh ogni 100 km, equivalente a 300 km di autonomia con una ricarica completa.

Costo di ricarica in base alla tipologia
Tipologia di ricarica Costo medio (€/kWh) Costo pieno (60 kWh) Costo per km
Ricarica domestica (base/wallbox) €0,25 €15,00 €0,05/km
Ricarica pubblica AC €0,50 €30,00 €0,10/km
Ricarica rapida DC €0,70 €42,00 €0,14/km
Confronto con auto a combustione interna
Tipo di motore Consumo medio Prezzo carburante Costo ogni 100 km Costo per km
Benzina 6 l/100 km €1,80/l €10,80 €0,11/km
Diesel 5 l/100 km €1,70/l €8,50 €0,085/km

In sintesi, ricaricare un’auto elettrica a casa è oggi la soluzione più economica, con un costo medio di circa 5 centesimi al chilometro, notevolmente più basso rispetto a benzina e diesel. Le ricariche pubbliche, invece, soprattutto quelle rapide in corrente continua, offrono tempi più brevi ma a un prezzo più elevato, arrivando fino a 14 centesimi al chilometro.

Considerazioni finali

L’auto elettrica si configura oggi come una soluzione sempre più matura, sostenibile e conveniente, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sotto il profilo economico e tecnologico. Le batterie di nuova generazione garantiscono autonomie adeguate alla maggior parte degli spostamenti quotidiani e una durata che copre l’intero ciclo di vita del veicolo, contribuendo in modo significativo alla convenienza complessiva di questa tecnologia.

Anche le modalità di ricarica si sono evolute: sono ormai numerose, accessibili e, in ambito domestico, spesso più economiche rispetto ai carburanti tradizionali. Tuttavia, i vantaggi nella scelta di un veicolo elettrico non sono universali ma richiedono un approccio consapevole: è fondamentale infatti valutare con attenzione il contesto di utilizzo e le proprie esigenze di mobilità, la disponibilità di punti di ricarica e il contesto normativo e infrastrutturale in continua evoluzione.

Per un numero crescente di utenti, l’auto elettrica rappresenta già oggi una scelta concreta e vantaggiosa. È una soluzione che unisce efficienza e rispetto per l’ambiente, contribuendo attivamente a un futuro di mobilità sostenibile. In definitiva, il passaggio all’elettrico non è solo una scelta tecnologica, ma anche culturale, che offre benefici tangibili nel presente e nel lungo termine ma che richiede un certo grado di adattamento e consapevolezza.